La parola motivazione contiene “azione” e “motivo”, parole che riportano al significato dinamico del termine, ovvero “un insieme di azioni e movimenti che spingono verso la concretizzazione di uno scopo, determinando scelte e decisioni” come spiega Roberto Assagioli.
La motivazione comporta un movimento, anzi una direzione che è ispirata dai valori che ognuno di noi attribuisce alle mete da raggiungere. Invece lo slancio e la costanza della motivazione dipendono dal personale potenziale energetico: se un fine non è considerato valido, non c’è nemmeno volontà di raggiungerlo e si preferisce la non azione.
Questo significa che la motivazione comporta stabilità (non azione) o cambiamento (azione), una dinamica evidente in tutte le aree fondamentali della nostra vita affettiva, nella società e nel mondo. Ma prima ancora di diventare azione o meno, è buona cosa ricordare che la motivazione muove da dentro; siamo spinti a fare una cosa o meno a secondo il valore attribuito. Più siamo consapevoli da che cosa siamo mossi più siamo in grado di percepire l’importante aspetto della possibilità, anzi delle “pluripossibilità” che ognuno di noi ha e che origina in noi. È la possibilità della scelta, della decisione, dell’azioni concreta, dell’operatività, è il mettersi in rapporto con le persone e con l’ambiente. Permette sentimenti di responsabilità e di protagonismo nella propria vita.
Sentire dentro di sé una nuova o più possibilità permette di scegliere e di conseguenza sentirsi più protagonisti della propria vita, anche laddove non vi fosse cambiamento operativo perché cambia la percezione soggettiva di sé ed il vissuto della propria situazione.

Il primo colloquio è gratuito.
Il colloquio di counseling aiuta a mobilizzare il processo di motivazione per definire le varie possibilità di protagonismo e quindi di potere di scelta della persona.
- Molto spesso la persona è inizialmente paralizzata dall’impossibilità di scelta tra stabilita e cambiamento. Si mira dunque ad aiutare la persona a aprire una o più possibilità affinché poi si possa scegliere.
- È l’innesco nella persona di un processo che poi proseguirà per sperimentare concretamente esperienze positive che agiscono nel problema reale.
- L’esperienza positiva e il nuovo protagonismo depotenziano di volta in volta e nello specifico il problema storico soggettivo. Questo significa che non si rimane bloccati e si impara a gestire le situazioni partendo da uno stato emotivo diverso e non più boicottante.
- L’ancoraggio agli eventi positivi è importante in quanto comporta una nuova dimensione di forza e potere della persona: il movimento nasce da dentro e usa le proprie qualità, risorse, aggirando mancanze e criticità.